parola di urologo, dott. Antonello Paulesu

L’acquisizione delle tecniche diagnostiche e terapeutiche proprie della Terapia Neurale ha avuto, e continua ad avere, un profondo impatto sulla mia pratica clinica, generando un modo tutto nuovo di vedere e curare i pazienti.
Un vero bazooka terapeutico si è materializzato fra le mie mani fin dai primi passi del percorso formativo della Scuola di Neuralia, grazie al quale non solo ho visto migliorata la mia capacità di prendermi cura delle patologie di stretta competenza urologica, ma ho avuto anche massicciamente ampliate le mie potenzialità di “terapeuta”, inteso nel senso compiuto del termine.
La Terapia Neurale ha messo infatti a mia disposizione strumenti idonei ad affrontare in modo efficace moltissime altre patologie, portandomi a ricercarne le cause là dove mai, in precedenza, avrei pensato di indagare.
Rimanendo nel ristretto cerchio dell’Urologia posso dire di aver davvero una marcia in più rispetto al passato.
È esperienza pressoché quotidiana risolvere una colica renale, che magari non ha beneficiato delle classiche terapie farmacologiche somministrate in Pronto Soccorso, mediante una “semplice” terapia segmentaria a base di ponfi subepidermici. Lo stesso dicasi per nefriti, prostatiti, epididimiti, cistiti, problematiche sessuali di entrambi i sessi (eccetera), mettendo in campo svariate tecniche infiltrative.
La cosa che comunque più mi appassiona dell’arte medica neuralterapica, resta il piacere di poter approcciare con essa i pazienti sempre a tutto tondo, uscendo definitivamente dal ristretto ambito di una settorialità specialistica in cui per molti anni mi sono trovato confinato.

Dott. Antonello Paulesu

Medico Urologo